L’ attività clinica che svolgo, che sia sostegno psicologico, consulenza psicologica, psicoterapia, è una pratica improntata all’etica del “senza standard, ma non senza principi”.
I principi che mi orientano sono:
il rigore di una formazione teorica, in psicologia clinica prima, in psicoanalisi lacaniana dopo, formazione che è costantemente attiva con lo studio individuale e la partecipazione a gruppi di studio (ad es. i cartelli) con i colleghi del campo freudiano;
la supervisione con un collega psicoanalista più anziano, con il quale mettere al lavoro e chiarificare le impasse che possono incontrarsi nelle cure con i pazienti;
l’ analisi personale con un altro psicoanalista che consente di conoscere le questioni più intime e inconsce, al fine di portare avanti un ascolto e un lavoro con la sofferenza del paziente che sia sgombro dalle questioni personali, proprio perché attraversate ed elaborate fino in fondo nella propria analisi.
Senza standard sta ad indicare che, nel lavoro che svolgo, ogni cura è ritagliata sulla singolarità della persona, nei tempi, nei modi e nella direzione, non senza una scelta rigorosa di coordinate precise da seguire, in ogni seduta, per il percorso di ciascuno.